#: locale=it ## Tour ### Description ### Title tour.name = Cossano Belbo ## Media ### Title panorama_196B4217_13F3_00A9_41B1_E09F9EFE67B4.label = Output_KDRaw_Q360_20210424_103815_000001_balbo panorama_1AA7BB0D_13F3_00B9_41A9_29C7A16E4D69.label = Output_KDRaw_Q360_20210424_104659_000001_balbo panorama_1AB41792_13F3_0FAB_41AB_EA52BEA22702.label = Output_KDRaw_Q360_20210424_102528_000001_balbo panorama_1AB41DDE_13F3_035B_41AA_899C6C7E947D.label = Output_KDRaw_Q360_20210424_103708_000001_balbo panorama_1AB460C0_13F3_01A7_41B0_9C63BBAC44B7.label = Output_KDRaw_Q360_20210424_102424_000001_balbo panorama_1AB47491_13F3_01A9_41A8_DD73BF848F4B.label = Output_KDRaw_Q360_20210424_104816_000001_balbo photo_7D6D4BEB_6D51_D6D8_419F_75701C742930.label = 20210424_101817_rit photo_7FB3D4B9_6D51_F2B8_41C3_3683BD9DE3ED.label = 1_cossano_rovere ## Popup ### Body htmlText_62D9B589_6D52_D358_41D7_BB2340DFE87A.html =
Casa del notaio Fenocchio
Il 19 novembre 1944, durante un feroce rastrellamento nazifascista, la casa del notaio Fenocchio, che era stata requisita da un gruppo di patrioti, viene accerchiata e bruciata. I partigiani si salvano percorrendo i cunicoli medioevali che fuoriescono dai contrafforti del castello nei pressi della giasera.
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La giasera
La giasera era un edificio dove si conservava il ghiaccio per l’estate. È rappresentata in fondo a destra nell’ex-voto di Giuseppe Cane che si trova al santuario della Madonna della Rovere. Si trova sulla via di fuga seguita dai partigiani sfuggiti all’accerchiamento della casa dell’avvocato Fenocchio.
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Santuario Madonna della Rovere
Il santuario della Madonna della Rovere contiene alcuni ex-voto dipinti dal pittore Francesco Bo Cichinin, che raccontano alcuni episodi della lotta per la liberazione vissuti da partigiani della II Divisione Langhe del comandante Piero Balbo Poli.
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Cunicoli medioevali
Il paese visto dalla collina della Rovere. Si possono individuare i bastioni da cui fuoriescono i cunicoli medioevali, via di fuga dei partigiani accerchiati nella casa dell’avvocato Fenocchio durante il rastrellamento del 19 novembre 1944.
«È stata una picchiata, un rovinio di teste, gambe e calci di moschetti. Sono arrivati al Belbo e inseguirli adesso nel buio è impossibile per i tedeschi».
Adriano Balbo
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Dipinto di Cichinin
In questa casa abitò Francesco Bo Cichinin, decoratore e pittore di ex-voto e autore di centinaia di dipinti con nature morte e paesaggi. In un trompe l’oeil che si trovava su di una parete della scala che portava i piani superiori, il pittore disegnò la chiesa parrocchiale di Cossano e quella dei Battuti, riproducendo una fotografia scattata nel periodo tra le due guerre. La casa fu abbattuta ed ora il dipinto si può vedere dalla via sottostante.
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Casa di Adriano Balbo
Adriano Balbo, originario di Cossano Belbo, matura il suo spirito libertario al liceo Rosmini di Torino. Tornato in paese dopo la proclamazione dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, a soli 19 anni dà vita alla prima banda di ragazzini, che di notte riempiono i muri con scritte antifasciste e antitedesche. Con il nome di battaglia Giorgio occupa poi posizioni di comando nella II Divisione Langhe.
La cascina del fattore Gigi Bazzan viene dinamitata il 5 marzo 1944 insieme all'adiacente casa del palio di Adriano Balbo. Un ex-voto di Francesco Bo Cichinin, dedicato alla Madonna della Rovere, racconta il momento in cui Gigi porta via le poche masserizie, prima dell’esplosione.
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Casa di Giovanni e Piero Balbo
Piero Balbo, tornato da Pola dov’era ufficiale della Regia Marina, a 27 anni diventa il comandante della II Divisione Langhe. Suo padre Giovanni, che era emigrato per alcuni anni in Australia, lavora all’esattoria di Santo Stefano Belbo e appoggia il figlio, il nipote Adriano e gli altri giovani nelle azioni della banda partigiana.
La casa di Giovanni Balbo Pinin e del figlio Piero Poli è stata dinamitata il 5 marzo 1944. Un angolo dell’interno è stato ricostruito nella villa di Piero a Santo Stefano Belbo.
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Mura storiche
La piazza antistante la chiesa del paese nel periodo tra le due guerre. In evidenza la casa di Giovanni e Piero Balbo, che sovrasta il canarin, ovvero il fosso a protezione del castello medioevale, luogo di ritrovo dei partigiani durante la Resistenza.
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